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Vittorio Gregotti

Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1952. Inizia la sua carriera collaborando con la storica rivista Casabella, diretta da Ernesto Nathan Rogers, che in seguito dirige durante 14 anni a partire dal 1982. Dal 1953 al 1968 ha svolto la sua attività in collaborazione con Ludovico Meneghetti e Giotto Stoppino (Architetti Associati). Nel 1974 crea il suo studio professionale Gregotti Associati International, che da allora ha realizzato opere in una ventina di paesi.
La sua opera si lega inizialmente a quei movimenti come il Neoliberty di reazione al Movimento moderno ed alla sua interpretazione italiana definita Razionalismo italiano, di questo genere l'esempio più significativo è il palazzo per uffici a Novara del 1960. Giungerà poi, a progettare una Megastruttura architettonica per le Università di Palermo (1969), Firenze (1972) e della Calabria (1974).
La sua capacità creativa è molto apprezzata, anche se non mancano sue progettazioni controverse come quella del quartiere ZEN di Palermo o del "Progetto Bicocca" a Milano. A proposito del quartiere Zen, incalzato da un intervistatore de "Le Iene" che voleva sapere se lui avesse voluto vivere in quall'area urbana, ha risposto: "Io non faccio il proletario, faccio l’architetto". (Wikipedia)

ARCHITETTURE

«La Venere di Milo è più bella senza le braccia. » F. L. Wright